Partnership al progetto

1) SILVIA MASTRANGELO_Attrice-Coreografa-Insegnante

Silvia Mastrangelo si diploma come danzatrice ed insegnante di danza classica e moderna-contemporanea presso l’imperial Society of Teachers of dancing nel 2002 e presso la Royal Academy of Dance nel 2003. Studia diverse tecniche di danza contemporanea a partire dal 2000,tra cui Gramm,Cunningham e Horton. Approfondisce la sua formazione ed elabora un suo personale metodo d’insegnamento e creazione coreografica fondendo i precetti di diversi maestri del teatro,del teatro danza, e della danza contemporanea,da J.Grotowsky a Pina Bausch,ad una ricerca individuale.
Studia  recitazione sin da bambina;il suo percorso di formazione professione  prosegue(a partire dal 1999)  con numerosi maestri tra i quali Emanuelle Gallot La vallée,Eugenio Barba*,Francesco Marino, Graziano Piazza, Dino Parrotta, Gianluca Ferrato.Dal 2003 al 2005 frequenta,a Bari, la scuola di musical diretta da Franco Miseria.. Approfondisce gli studi letterari attraverso il percorso di laurea in “Lettere,arte e spettacolo” e si cimenta in diverse esperienze di scrittura drammaturgica
Nel 2005 fonda il centro artistico educativo Techné dove, oltre alla normale attività di coreografa e insegnante di danza classica, moderna e contemporanea ha sviluppato e approfondito l’attività teatrale. In qualità d’insegnante di danza e di teatro collabora costantemente con teatri, enti, strutture, pubbliche e private.
Nel 2014 fonda e dirige la compagnia giovanile professionale Imago-i danzattori, producendo numerose regie tra cui “La corte dei miracoli-baracca dei fenomeni umani “di cui cura anche il testo e le coreografie.
Collabora in qualità di attrice e coreografa con molte realtà teatrali pugliesi e non, spaziando dalla prosa,al teatro di ricerca, al teatro ragazzi,alla danza contemporanea.
*Si ricorda che Eugenio Barba è proprio il fondatore dell'Odin Teatret

DOMANDE INTERVISTA:

1)QUALE IL TUO RAPPORTO CON L’ESPERIENZA DELL’ODIN TEATRET? O QUALI CARATTERISTICHE DI QUESTO TIPO DI TEATRO SONO PRESENTI NEL TUO LAVORO?
2)LA GIORNATA TIPO DELL’ATTORE?
3)LA VALIGIA DELL’ATTORE: QUALI SONO LE COSE FONDAMENTALI CHE UN TEATRANTE PORTA SEMPRE CON SE’?
4)QUALI CARATTERISTICHE FISICHE DOVREBBERO AVERE (ANCHE UTOPICAMENTE E IN MODO FANTASIOSO) GLI SPAZI PER IL “FARE TEATRO”, GLI SPAZI CHE BEN POSSANO CONTENERE “LE COSE FONDAMENTALI” DELLA DOMANDA 4?
5)E QUALI SPAZI CONCRETI PENSI SIANO NECESSARI PER SVOLGERE AL MEGLIO QUESTO TIPO DI ATTIVITA’(es. laboratori, punto ristoro, teatro,..)? 
6)TI VENGONO IN MENTE ULTERIORI ATTIVITA’ (PUBBLICHE O PER ARTISTI) CHE POTREBBERO ESSERE INSERITE IN UN EDIFICIO CON QUESTO TIPO DI PROGRAMMA?
7)SI IPOTIZZAVA, RELATIVAMENTE ALLA PROGETTAZIONE DELLA CASA ITALIANA PER L’ODIN TEATRET, UNO SPAZIO FLUIDO IN CUI LA PRESENZA DI SPAZI PUBBLICI E SPAZI DEDICATI AGLI ARTISTI NON SIANO MOLTO SEPARATI. COSA NE PENSI? 
8)CHE TIPO DI LUCE PENSI SIA PIù ADEGUATA ALLE SALE PER TRAINING/SPERIMENTAZIONE? QUALI MATERIALI E QUALI COLORI?
9)BREVE COMMENTO ALLE SCELTE PROGETTUALI

RISPOSTA (Audio dell'intervista: AL MOMENTO NON RIESCO A CARICARLO SUL BLOG!)



2) ALESSIO MANUALI (curriculum vitae qui)


Alessio Manuali, Attore, Regista e Pedagogo teatrale con formazione
attoriale che va dai maestri delle avanguardie romane degli anni 70
all’accademia silvio d’amico, passando per numerosi maestri
internazionali, tra cui Eugenio Barba.









1)      RACCONTACI LA TUA ESPERIENZA CON L'ODIN TEATRET
Nella fase di ricerca attoriale della mia giovinezza mi sono imbattuto
nell’Odin a Cosenza in una delle tante Odin-week che il gruppo
esporta in giro per il mondo. Un’esperienza di una settimana vissuta
con alcuni degli attori della compagnia divisa tra spettacoli, laboratori
e seminari. Una settimana insieme ad una delle più famose e durature
compagnie teatrali della storia del teatro in uno spazio “altrove”. Come
l’Odin è solito fare. Poi sono andato a Holstebro nella loro casa.
2)      COME VIVONO GLI ATTORI DELL’ODIN? UNA GIORNATA TIPO? 
Gli attori dell’Odin sono spesso
in viaggio. Durante l’Odin week, la
giornata è scandita da lavori laboratoriali di voce e movimento al
mattino in palestra, incontri esemplificativi con gli attori della
compagnia, studi e seminari il pomeriggio con Eugenio Barba, e
spettacoli teatrali la sera. Dopo cena vino a volontà. Si mangia, si
beve, si dorme insieme.
3)      LA VALIGIA DELL’ATTORE: QUALI SONO LE COSE
FONDAMENTALI CHE UN TEATRANTE PORTA SEMPRE CON SE’?
paradossalmente un teatrante dovrebbe scordarsi di avere una
valigia, o quantomeno evitare di portarsi dietro la propria casa nei suoi
viaggi, per poter entrare più facilmente nella casa degli altri e
condividere sapere ed esperienze. Come ti dicevo gli attori dell’Odin
sono spesso in viaggio. Numerose sono le comunità teatrali che li
ospitano per studiare teatro insieme a loro. Famosa è la frase di
Eugenio Barba “se continuo a far teatro dopo trent’anni è perché i
miei piedi e quelli dei miei attori non sono ancora stanchi. Ci spingono
verso il luogo dove non potremo arrivare”. Quindi l’essenza dell’Odin
è l’incontro, il viaggio, la residenza ospitale di viaggiatori che vengono
a studiare assetati di conoscenza.
4)      QUALI CARATTERISTICHE FISICHE DOVREBBERO AVERE
(ANCHE UTOPICAMENTE E IN MODO FANTASIOSO) GLI SPAZI
PER IL “FARE TEATRO”, GLI SPAZI CHE BEN POSSANO
CONTENERE “LE COSE FONDAMENTALI” DELLA DOMANDA 4?
Sicuramente fondamentali sono gli spazi per incontri ed attività
laboratoriali. Questi hanno la precedenza su spazi, comunemente
detti “teatrali” (nella nostra tradizione occidentale solitamente adibiti
a performance spettacolari). Ed ovviamente altro spazio fondamentale
è per l’ospitalità. Creare una struttura che possa ospitare chi viene a
studiare teatro rende l’esperienza più coinvolgente e intima. C’è
bisogno di pensare in silenzio, di avere spazi aperti e strutture simili a
palestre in cui svolgere esercizi fisici di una certa rilevanza. C’è
bisogno di spazio. Per tutti gli anni 60 e 70 i nostri poveri attori romani
hanno preparato spettacoli in cantine di pochi metri. E si sono
ingegnati per creare novità spettacolari ed entusiasmanti. La
domanda è “cosa sarebbero stati in grado di fare se avessero avuto
degli spazi adeguati?”
5)      E QUALI SPAZI CONCRETI PENSI SIANO NECESSARI PER
SVOLGERE AL MEGLIO QUESTO TIPO DI ATTIVITA’ (es. laboratori,
punto ristoro, teatro,..)?
Spazi dove studiare il teatro attivamente e dove poter parlare di
teatro, drammaturgia attoriale e tutte le varie scienze collegate all’arte
della recitazione. Nella loro struttura a Holstebro, l’Odin ha tre sale
dove si svolgono i laboratori che vengono anche adibite all’occorrenza
a “teatri” (secondo il nostro modo di intendere lo spazio). Poi hanno
circa 40 posti letto per ospitare gli attori che li vanno a trovare. Gli
esercienti ed i vicini che vivono nei pressi dell’ Odin Teatret invece
sono diventati col tempo tutti amici della compagnia.
6)      SI IPOTIZZAVA, RELATIVAMENTE ALLA PROGETTAZIONE
DELLA "CASA ITALIANA" PER L’ODIN TEATRET, UNO SPAZIO
FLUIDO IN CUI LA PRESENZA DI SPAZI PUBBLICI E SPAZI
DEDICATI AGLI ARTISTI NON SIANO MOLTO SEPARATI. COSA NE
PENSI?
questa è una bella domanda. La ricerca e lo studio hanno bisogno di
una fase privata. Di spazi dove concentrarsi e non essere disturbati.
C’è bisogno di un po di protezione. Tuttavia l’Odin come anche altre
compagnie vivono di relazioni. L’uomo è il centro dei loro studi e non
sarà mai messo da parte. Come dicevo prima i negozianti ed i vicini
che vivono intorno all’Odin Teatret sono diventati amici dei teatranti,
partecipano in silenzio alla loro vita culturale restituendo in forme
varie la loro presenza/assenza. Credo che l’armonica unione delle
due cose sia l’ideale. Tuttavia un momento privato è imprescindibile
per lo studio ed il lavoro attoriale. Non ci possono essere commistioni
a proposito di questo. Ma poi ci sono anche enormi tavole rotonde
fatte in piazza…insomma l’Odin vive di dentro e fuori per sua
essenza.
7)      CHE TIPO DI LUCE PENSI SIA PIù ADEGUATA IN UNA SALA
PER TRAINING/SPERIMENTAZIONE? E QUALI
MATERIALI/COLORI PER LO SPAZIO INTORNO?
A Holstebro le sale prova sono di colore rosso, bianco e nero. La
possibilità di usufruire di una luce naturale sarebbe una bellissima
novità, una rarità per gli spazi che da sempre ospitano sale prova
teatrali che di solito sono ex magazzini, cantine, garage. Resta il fatto
che all’occorrenza c’è bisogno anche di poter chiudere tutto ed avere
solo qualche watt o due tre candele per illuminare lo spazio.
Fondamentale non essere osservati da persone esterne durante il
lavoro, quindi eventuali finestre dovrebbero essere specchiate. Verde,
Legno, Nero, Bianco, Rosso, Mattoncini, Piazzetta, Panchine, Alberi,
Se penso a Holstebro mi vengono in mente queste parole.
8)      CONOSCI IL QUARTIERE DI TOR SAPIENZA? SE SI, IN CHE
MODO TI E’ CAPITATO DI VIVERLO?
Non conosco il quartiere. Conosco la zona Prenestina con le case
basse degli anni 60 a cui si sono vertiginosamente affiancati
palazzoni di grandi dimensioni. Non ne conosco la stratificazione
sociale.
9)   BREVE COMMENTO ALLE SCELTE PROGETTUALI (VEDI
ALLEGATO).
Una delle caratteristiche dello spazio Odin di Holstebro è la
tranquillità, la possibilità di camminare fuori e restare concentrati
perchè lo spazio è immerso in un area verde di una piccola cittadina
danese. Dove il rispetto e gli spazi hanno un valore e dove ci si aiuta
ancora a vicenda. Quindi la partecipazione non è invasione degli
spazi ma comunione di intenti. L’Odin ha lì la sua casa e credo sia
perfetto l’equilibrio trovato con la comunità. Il progetto presentato è
valido nell’idea di costituire una realtà che porti alle periferie il centro
culturale della nostra società. Di certo credo che ci sia sempre
bisogno di spazi per le compagnie. Spazi dove ritrovarsi e lavorare.
Spazi grandi. Ecco il mio suggerimento è questo: spazi ampi dove
lavorare. Meglio una sala grande che due piccole. Lo so è
“antieconomico”, ma il teatro è sopravvissuto nei secoli proprio perché
non è mai stato al passo coi tempi ogni volta che ci ha provato non ha
lasciato traccia. Non è morto, né mai morirà, ma se pensato per
essere al passo coi tempi non lascerà traccia alcuna.

Commenti

Post più popolari